domingo, 16 de febrero de 2014

VI Domingo del Tiempo Ordinario. Homilía de Mons. Heriberto

Padres Giovanni, Luigi y Ottavio, sacerdotes de Verona
que estuvieron en la Diócesis de Salto.

Homilía en las Misas celebradas en la Parroquia Santa María Magdalena, Verona; San Juan Bautista, Ca' di David; San Lorenzo, Soave.

Cari fratelli e sorelle:
Quindici giorni fa abbiamo celebrato la festa de la presentazione del Signore. Gesù è riconosciuto da Simeone come luce: “luce per [rivelare Dio] alle genti” (Lc 2,32).
La domenica scorsa la parola di Dio ci chiamava a fare un altro passo. Noi, discepoli del Signore, del Signore che è luce per tutte le genti, siamo chiamati a essere "sale della terra" e "luce del mondo" (Mt 5,13-14).
Oggi noi continuiamo ad avanzare su questa strada. Se vogliamo davvero essere luce, la luce del Signore deve illuminare i nostri passi sulla strada della vita. Come dice il salmo: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio camino” (Salmo 119 [118], 105).
Per il Popolo di Dio dell’Antico Testamento la legge del Signore era una guida sicura. Un uomo che vive ancora nel mondo dell'Antico Testamento chiede a Gesù: «Maestro, che cosa devo fare (…) per avere la vita eterna?». Gesú rispose: «Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti. (…) Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». (Mt 19,16-19)
La legge di Dio, i comandamenti, sono importanti. Non sono stati cancellati. Gesù ha detto : “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”.
Non uccidere. Non uccidere è una cosa buona. Ma non basta, ci dice Gesù. È necessario purificare il cuore. Rimuovere dal cuore l’odio, il risentimento. Fermare nel cuore la tentazione della violenza, prima che esploda e distrugga le nostre vite e le vite dei nostri cari: la nostra famiglia, i nostri amici, i nostri vicini…
Non commettere adulterio. Va bene. Ma non basta, ci dice Gesù. È necessario purificare il cuore e anche gli occhi, perché “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore”.
Non rubare. Perfetto. Ma non basta. È necessario rimuovere dal cuore l’invìdia, la tristezza a causa del bene di altri. Non cercare un pretesto per impossessarsi di ciò che appartiene a un altro.
In conclusione, si tratta di purificare le intenzioni del cuore. Si tratta di lasciare che la luce del Signore illumini il nostro cuore, lo pulisca, lo guarisca. Perchè “Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie“ (Mt 15,19).
La purificazione del cuore è opera della grazia di Dio. È l’opera dell’amore gratuito, libero, misericordiòso di Dio. Quella grazia che riceviamo nell’ascolto della Parola di Dio, nella preghiera, nella partecipazione consapevole e attenta ai Sacramenti.
La purificazione del cuore è come il lavoro dell’agricoltore. Egli taglia ogni tralcio che non porta frutto. E ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto (cf. Jn 15). Il cuore purificato dall’odio, dal risentimento, dall’invidia, è un cuore libero per amare. È un cuore aperto a ricevere
l’amore di Dio, preparato ad amare Dio e ad amare il prossimo come se stesso.
Insegnaci, Signore, la via dei tuoi decreti e la custodiremo sino alla fine. [Salmo 118 (119)]. Amen.

1 comentario:

Pablo Pereira dijo...

Un abrazo grande a los padres Juan, Octavio y Luis, quienes dejaron una enorme cantidad de cariño en Guichón.